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Fernando Izzi, gli strumenti di tortura |
Fin dall’antichità il dolore è stato usato come test di verità. Aristotele considerava la tortura un mezzo sicuro con cui raccogliere le prove e punire i colpevoli, e le commedie di Aristofane accennano all’impiego di macabri strumenti quali il cavalletto e la ruota. Nel periodo di massimo splendore dell’Impero Romano, l’uso della tortura fu regolato da norme ben precise: era esclusa per i soldati, i patrizi e i loro discendenti fino alla terza generazione, nonché per i bambini e le donne incinte. Ma anche queste esenzioni cadevano davanti al sospetto di stregoneria. Alcuni secoli dopo, i preti più fanatici e le autorità secolari, con uguale veemenza, fecero della tortura lo strumento principe della grande caccia alle streghe in Europa.
La legge voleva che le streghe confessassero la propria colpa prima di poter essere giustiziate. Ma dato che le streghe non erano disposte ad autocondannarsi a morte, per estorcere la confessione era necessaria la tortura. “Nemmeno una strega su un milione sarebbe stata condannata se i processi si fossero svolti seguendo la procedura ordinaria”, scrisse nel 1580 un giudice francese che prese parte ai processi contro le streghe. Dal XV al XVII secolo, torturatori esperti e spietati strapparono confessioni a centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini. Una condannata confidò al prete prima di morire: “Non mi sarei mai immaginata che con la tortura mi si potesse portare a dire menzogne come quelle che ho detto. Non sono una strega, e non ho mai visto il diavolo, eppure sono stata costretta a dichiararmi colpevole e a denunciare altre persone.”
L’origine degli strumenti di tortura, come quelli realizzati da Fernando Izzi ed illustrati in queste pagine, si perde nella notte dei tempi. Per la maggior parte erano già usati molti secoli prima che cominciassero i processi contro le streghe. Per quanto dato sapere, non erano prodotti in larga scala. Erano resistentissimi, tanto che venivano usati per decenni; durante il periodo della caccia alle streghe i fabbri di allora dovettero darsi da fare per soddisfare le richieste di nuovi pezzi. Alcuni strumenti furono senz’altro parto di menti geniali oltre che sadiche, ma gli inventori sono rimasti sconosciuti, forse per evitare una discutibile e sinistra immortalità.